7 cose di cui è vietato parlare...
Il primo appuntamento è uno degli avvenimenti più emozionanti perché determinerà il futuro di una relazione tra due persone che vogliono conoscersi. Spesso i primi appuntamenti sono l’inizio anche di nuove amicizie, infatti se non si trovano affinità in senso “romantico” si può sempre decidere l’inizio di una nuova amicizia.
Per questo è molto importante fare attenzione a quello che diremo, i primi sessanta minuti sono quelli più importanti, bisogna instaurare uno scambio rilassato e piacevole.
Ho deciso perciò di raccontarvi una storia, un primo appuntamento di qualche anno fa quando ero ancora single e la mia amica voleva trovarmi un fidanzato. Credo che sia uno degli esempi più riusciti di fiasco totale, capirete cosa è andato storto dalle mie parole, e con molta probabilità vi farete qualche risata.
Once upon a Time…
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Il mio primo appuntamento al buio è stato organizzato da Nadia, un’amica più grande che era innamorata dell’amore e delle storie in senso più ampio, tipo le favole col lieto fine.
Era comprensibile che fossi prevenuta verso i suoi amici perché ho sempre pensato che i miei interessi verso gli uomini fossero molto diversi dai suoi; era giovane ma aveva già due matrimoni alle spalle e ci eravamo conosciute a una festa di compleanno. Era davvero una brava persona, molto ingenua, e si faceva sempre fregare dagli uomini.
Le caratteristiche dei ragazzi che colpivano me non la interessavano e vice versa, poi un venerdì sera ho ceduto per farla contenta e siamo andate a fare l’aperitivo in un famoso locale milanese; l’aperitivo è un ottimo compromesso come prima uscita perché il tempo è limitato, ci si trova in un posto pubblico e facilmente si può abbandonare la serata con la scusa di una cena tra amici.
Primo consiglio:
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Appena arrivate al locale controllate le uscite e le entrate in modo da avere una via di fuga nel caso che la situazione si faccia pesante. Per la scelta dell’incontro preferite un posto dove si va abitualmente, infatti questo vi renderà più rilassati perché conoscete l’ambiente e sarete a vostro agio.
La sera in questione conoscevo bene il luogo perché ci andavo spesso il giovedì sera per l’aperitivo, era esattamente sotto casa della mia amica ed era il nostro ritrovo. Sapevo che il suo amico era a conoscenza di questo fatto, ma non lo avevo mai incontrato quindi con molta probabilità a lui non piaceva.
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Siamo arrivate volutamente in ritardo di dieci minuti, si possono capire molte cose dall’atteggiamento di un uomo se sei in ritardo: fastidio, impazienza, insofferenza, nervosismo, oppure pazienza, serenità, calma e socievolezza.
Matteo e Paolo erano già seduti a un tavolo, ci hanno fatto segno con la mano appena siamo entrate, erano evidentemente molto attenti. Osservandoli meglio ho notato subito l’abbigliamento ricercato di entrambi e la manicure, quella dice molto sulle attività di una persona.
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Matteo era un po’ sulla difensiva e non riuscivo a capire il perché, sapevo che probabilmente la mia amica aveva detto qualcosa di troppo così impiegai un po’ a sciogliere il ghiaccio. Un’idea per rilassare l’ambiente è scegliere insieme il cocktail, infatti si possono raccontare aneddoti divertenti sulle bevande preferite, come la prima volta che le si è bevute, ma non parlate assolutamente di sbronze o serate esagerate, vi porrete a lui nel modo sbagliato.
Non bevete niente di troppo alcolico per mantenervi lucide, potreste fare una cattiva impressione se ci provaste con lui da subito, siete lì per conoscervi, un’uscita a quattro è perfetta.
Mentre aspettavamo le nostre bibite Matteo mi ha chiesto di dove fossi esattamente visto il mio accento, ho risposto che ero sarda e lui si è aperto in un bel sorriso “un punto a tuo favore, adoro la Sardegna”.
(Secondo me è meglio non palesare il fatto di essere sotto esame, si può creare una battuta d’arresto, quindi sì agli apprezzamenti ma non così diretti.)
Gli ho lasciato spazio per parlare visto che sembrava più rilassato, ma non sembrava trovare argomenti così ho fatto la mia mossa, volevo conoscere questo ragazzo carino di cui parlava spesso la mia amica e ho cercato di fare un po’ di conversazione.
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“Tu che fai nella vita?” ho domandato.
“Sto per laurearmi in economia. E tu?”
“Anche io studio, in realtà mi sono trasferita qui a Milano proprio per frequentare l’università…”
“Che coraggio, brava. Io non so se sarei riuscito a lasciare la mia famiglia e trasferirmi lontano da loro, insomma dover pensare a tutto, fare la spesa, cucinare, pulire… no no! Preferisco così.”
“Quindi vivi con i tuoi?”
“Sì.” Poi notando la mia espressione stupita “naturalmente appena avrò la laurea cercherò lavoro e andrò a vivere da solo.” Io lo chiamo arrampicarsi sugli specchi.
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Non dire che si vive a casa con i propri genitori perché non si ha voglia di emanciparsi altrimenti si darà l’impressione di essere dei bambinoni.
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Altro argomento da non trattare è la situazione finanziaria, mai fare i conti in tasca.
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Matteo invece senza pensare troppo: “vivi da sola?”
“No con un’altra ragazza.”
“Devi avere molti soldi per mantenerti a Milano…”
“Veramente mi aiutano i miei e ho un lavoro part-time.” Se siete curiosi ponete le domande diversamente, tipo “vivi da sola o con dei coinquilini?” vi farete un’idea del suo stile di vita e se vorrà sarà lui/lei a darvi altri dettagli durante la conversazione.
Dopo un inizio di conversazione molto fiacco ho pensato di creare un diversivo e con la scusa di prendere qualcos’altro da bere sono andata a salutare il mio amico barista e osservare Matteo da lontano.
Mentre controllo il mio tavolo con la coda dell’occhio: “alla fine Nadia ti ha organizzato un appuntamento al buio eh?” domanda Steve ridendo sotto i baffi.
“Sì mi sono lasciata convincere anche se…”
“Non è il tuo tipo. È carino ma sembra troppo perfettino o sbaglio?”
“Non lo so, a me sembra un po’ infantile.”
“Ma quella pashmina? Se la sta strizzando da quando è entrato.” Se avete qualche dubbio su una persona chiedete a un barista, ottimi osservatori.
Mentre Steve finisce di preparare i due cocktail rivolgo uno sguardo a Matteo che sorride, sembra interessato, torno al tavolo con i bicchieri.
“Grazie sei molto gentile. Sembri a tuo agio qui, per caso fai la cameriera.”
Sottotitoli “conosci il barista?”
“Sì ho fatto la cameriera ma non qui. Lui è il mio amico Steve ed è fidanzatissimo.” Così giusto per puntualizzare.
“Allora che farai nel week end sei impegnata?”
“Veramente sì.” metto le mani avanti perché se la serata non si smuove andrò al cinema.
“Ti piace andare a ballare?” domanda con enfasi tanto che penso di aver scovato un ballerino invece...
“Sì vado almeno una volta al mese, mi piace ballare, mi diverto e poi è un modo per vedere gli amici”
“Ah ecco, a me non piace ballare quando vado resto a guardare gli altri.”
“Capisco… e non ti annoi?” lo stuzzico.
“No, mi guardo attorno e cerco di rimorchiare qualcuna…”
“Ah ok.” Non sapevo più che chiedergli ma ho pensato a qualcosa che piace a me: il cinema.
“Ti piace andare al cinema?”
“Mmh dipende dai film. Mi piacciono solo quelli di azione.”
“Quindi no cinema d’autore o altri generi?”
“No assolutamente. Preferisco in genere vedere i film in tv, magari al calduccio sul letto…” e solleva i sopraccigli in modo allusivo. Cambio subito discorso.
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Mai fare allusioni esplicite al sesso.
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“Ti piace viaggiare?” ottimo argomento perché se anche non si è mai fatto un viaggio di sicuro c’è il desiderio di farlo in futuro.
“Mmh sì, anche se è troppo sbattimento andare all’estero. Mi piace andare al mare, tu hai la casa al mare?” ecco è sempre meglio evitare questi commenti interessati e soprattutto non palesare il fatto di essere svogliati a fare delle cose.
“Fai qualche sport?” sicuramente sì ha un bel fisico.
“Sì ho fatto tennis tanti anni ma poi mi sono stufato, adesso vado in palestra e ogni tanto gioco a Squash. E tu?”
“Anche io vado in palestra, mi piacciono le Arti marziali, ma anche nuotare…”
“Forte, così se qualcuno mi vuole picchiare mi difendi tu!” non sapevo cosa rispondere così ho fatto una finta risata, lui ha continuato a ridere da solo e ha coinvolto in questa battuta anche Paolo e Nadia che lo hanno guardato malissimo smorzando il suo entusiasmo.
Nello stesso momento è arrivato un messaggio sul suo cellulare, lo ha guardato storcendo il naso.
“Tutto ok?” ho domandato.
“Sì è solo quella stronza della mia ex.”
“Ah scusa non volevo essere indiscreta.”
“Non fa niente, è solo che ha ripreso a messaggiarmi dopo che è stata scaricata dal tipo con cui mi ha tradito.”
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È meglio evitare di parlare di ex.
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Infatti si è prodigato in un monologo raccontando per filo e per segno l’accaduto. Dopo venti minuti noi altri eravamo esausti e non sapevamo cosa dire per fermarlo, ho guardato l’ora e con un sorriso ho detto che dovevo scappare via perché avevo un impegno per cena. La mia amica ha capito e non ha insistito più di tanto mentre Matteo sembrava molto dispiaciuto. Mi sono alzata e ho salutato tutti e mentre andavo verso l’uscita l’ho sentito alle mie spalle.
“Aspetta ti accompagno alla metro”
“Ok.” Ho risposto un po’ perplessa.
“In che zona vai?”
Nell’eventualità che volesse accompagnarmi ho detto la fermata di un locale vicino casa mia dove sapevo che avrei trovato i miei amici. Invece è stato carino si è scusato con me.
“Senti lo so che stasera non è stato il massimo ma non ero molto a mio agio, con Nadia e Paolo mi sentivo sotto esame, non so se per te è stato lo stesso però magari potremmo vederci noi due un’altra sera…”
Quasi mi dispiaceva però di solito mi affido sempre alle prime impressioni, quasi mai sbaglio.
“Magari possiamo vederci un’altra volta per un caffè in centro e fare una passeggiata…” lui si apre in un sorriso.
“Ok, oppure potresti invitarmi a casa tua per vedere un film sul tuo letto… sei davvero molto sexy” di nuovo i sopraccigli.
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Sbagliato fare questo genere di apprezzamenti.
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“Sai una cosa? Magari ci penso su, adesso devo proprio andare.” Sono praticamente scappata. Non trovo carino fare questo tipo di allusioni al primo appuntamento è davvero il modo sbagliato per creare l’occasione di rivedersi. Piuttosto un commento potrebbe essere “hai davvero dei begli occhi” o “che bel sorriso” mai fare apprezzamenti espliciti.
Lo so che ne è venuto fuori un racconto breve ma non sono l’unica a cui sono capitati “incidenti di percorso” e comunque tutto serve per imparare, gli appuntamenti sono come una palestra di arrampicata!
Ricapitolando le 7 cose di cui non parlare assolutamente a un primo appuntamento:
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Non parlare di serate devastanti in cui ti sei sbronzata.
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Non palesare il fatto di essere sotto esame.
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Non dire che si vive a casa con i propri genitori altrimenti si darà l’impressione di essere dei bambinoni.
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Non parlare di soldi.
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Non dare l’impressione di non essere interessato alle cose, di essere un tipo noioso, l’interesse si smorzerà istantaneamente.
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Mai parlare del/della propria ex.
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Non fare allusioni esplicite al sesso o apprezzamenti senza filtri.
Ricordati che ad un primo appuntamento (ma anche in generale quando si è insieme ad altre persone) è una pessima idea mettere il cellulare sul tavolo e guardarlo di continuo.
Oh dio! Il primo appuntamento!
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Cose di cui parlare al primo appuntamento
Il primo appuntamento è un momento molto delicato quindi consiglio di pensare in anticipo ad alcuni argomenti per fare conversazione, è sempre meglio parlare delle cose che ci piace fare.
Potreste iniziare con un aspetto interessante culturalmente ma anche dai risvolti piacevoli e molteplici implicazioni:
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Viaggi
I viaggi sono un momento piacevole di condivisione e pone la conversazione nel modo giusto perché entrambi potete parlare delle vostre esperienze personali, i luoghi visitati e quelli che vi piacerebbe visitare; se invece all’altra persona non piace viaggiare potrai chiedere il motivo e continuare la conversazione.
2.Animali domestici
Gli animali domestici sono un argomento che va sempre bene, c’è chi ama i cani e chi preferisce i gatti, io volevo un’iguana ma per fortuna ci ho ripensato, quasi tutti nella loro vita hanno avuto un animale da compagnia, il mio primo è stato un gatto di nome Briciola, ancora oggi ricordo l’emozione di prenderlo in braccio e il senso di benessere nel tenerlo vicino, il gioco insieme, tanti aneddoti divertenti di cui parlare.
Se invece l’altra persona non ne ha uno potete chiedere il motivo, se è una questione di lavoro o se pensa di prenderne uno.
3.Cinema e serie tv
Le serie tv sono diventate una grande passione per le persone, ce ne sono tantissime e di generi diversi, sicuramente è capitato a tutti di guardarne almeno un paio, soprattutto in questo particolare momento della nostra vita in cui siamo obbligati a passare molto tempo a casa. Per chi è amante del cinema è facile portare questo argomento e domandare qual è il film preferito, alcuni ne hanno più di uno, la cosa importante è che un argomento piacevole di cui parlare in relax per almeno 15 minuti e poi potrai passare ad un altro argomento della lista.
4.Musica
Tutti pensano di avere gusti musicali impeccabili, la verità è che non sempre è così quindi è un ottimo argomento di conversazione perché tutti amano la musica. Il confronto è importante ma è altrettanto giusto non giudicare i gusti dell’altro perché potrebbe innervosirsi, invece dal dialogo si possono scoprire nuovi generi e musicisti. Un mio amico al primo appuntamento bocciava tutte le ragazze che non ascoltavano il suo stesso genere e lo utilizzava come primo argomento della lista, in questo modo precludeva il resto della conversazione.
Ricorda: mai giudicare!
5.Cucina
Molecolare o vegana, sushi o pizza? Indiana o libanese, giapponese o thai… ce ne sono davvero tante e il mondo si è aperto a questo nuovo modo di mangiare, argomento tra i miei preferiti perché adoro cucinare da sola, con i miei figli o con gli amici, ma anche chi non ama cucinare avrà sicuramente qualcosa da dire, ognuno ama dei cibi in particolare quindi parlate di questo anche se l’altro è vegano, vegetariano o fruttariano. Ricordate di rispettare i gusti altrui e non trasformatevi in un onnivoro etico, ci sono sempre accesi dibattiti a riguardo. Evitateli!
Se abitate nella stessa città potete condividere opinioni anche sui vostri ristoranti preferiti, i particolari che notiamo sono sempre un ottimo argomento, dalla luce all’arredamento, dai piatti al menù.
6.Storie divertenti
Se la conversazione è a un punto morto e vai nel pallone pensa a qualcosa di spassoso: anche se non sei un tipo particolarmente simpatico ti sarà capitato almeno una volta qualcosa di divertente.
Pensa a qualche aneddoto del passato, che sia positivo, evita cose legate ad un ex potrebbe far capire all’altro che pensi ancora a lei/lui.
Ad esempio io amo raccontare della mia “giornata annuale della sfiga” che si ripete sempre una volta all’anno e davvero mi capitano delle cose divertenti, ma potete prendere ispirazione da qualsiasi cosa, dall’ambiente, dagli amici o storie che vi hanno particolarmente divertito.
7.Amicizie
“Chi trova un amico trova un tesoro” è davvero difficile che una persona non abbia degli amici, o persone con cui condividere parte della sua vita, spesso ci sono d’aiuto nel momento del bisogno, ma anche per le serate spensierate, un cinema o una pizza. È uno degli argomenti più piacevoli, bisogna fare però attenzione a come ci poniamo, fate qualche domanda, ad esempio potreste chiedere come si sono conosciuti, e poi parlate di voi, ci dev’essere sempre uno scambio e non deve avere l’impressione che sia un vero e proprio interrogatorio.
Credo che se riuscirete a parlare in maniera rilassata di queste cose vi sarete fatti un’idea della persona che avete di fronte, nel bene o nel male saprete se avete delle cose in comune o se non siete interessati a proseguire la conoscenza, un ultimo consiglio: “date sempre una seconda occasione”, se l’altro è particolarmente timido magari ha bisogno di più tempo per mostrare il suo potenziale!
Tesoro ravviviamo la scintilla!
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Cose di cui parlare con il partner
Uno degli aspetti più importanti nella coppia è la comunicazione, spesso dopo tempo trascorso insieme si arriva ad una battuta d’arresto e si finisce col parlare sempre delle stesse cose, la famosa routine: “com’è andata oggi?” “sei stanco?” “Cosa facciamo sabato?”.
Bisogna portare la conversazione al livello successivo, ci sono delle cose di cui non avrete mai parlato per imbarazzo o perché non ci avete pensato.
Ecco è arrivato il momento di farlo! Inoltre avrete l’occasione di conoscervi più profondamente
Scrivete le cose di cui vi piacerebbe parlare e organizzate una serata speciale solo per voi.
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La lista delle cose da fare assolutamente in questa vita
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Se come me siete amanti delle liste questo è in assoluto il primo quesito, una delle domande più d’impatto nella mente delle persone, stravolge il concetto stesso di routine.
Scoprirete cosa piacerebbe fare al partner e potrete realizzare qualcuno dei suoi desideri.
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2.In quale secolo o decennio vi piacerebbe vivere?
Se avete la passione per i vestiti di lustrini magari vi piacerebbe vivere negli anni ruggenti, o andare a cena col grande Gatsby, oppure se amate le atmosfere della Londra di fine ‘800 potreste leggere un libro che tratta di Jack Lo squartatore… o se vi piace il Gladiatore potete pensare di vedere qualche film a tema. Da qui si inizia.
3.Parlami delle tue passioni
Spesso viviamo con una persona ma non conosciamo nel profondo quelle che sono le sue passioni più profonde, le cose che gli piacerebbe fare anche per lavoro o semplicemente perché ama farlo.
4.Che linguaggio dell’amore parli?
Molti esperti suggeriscono di affrontare l’argomento perché si possono scoprire cose davvero interessanti sul comportamento del partner, dovreste proprio iniziare a discutere dei modi in cui preferite dare e ricevere amore: a parole, contano più gli atti, i regali, il contatto fisico o il tempo trascorso insieme?
5.Parlami delle tue fantasie sessuali
Non è il momento di imbarazzarsi, sicuramente c’è qualcosa che non avete mai confessato al vostro partner, questo è il momento per parlare con lui, stuzzicarlo e magari mettere in pratica qualche fantasia.
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6.Confessa qualche peccato di gola
Ognuno ha il suo, sarà divertente e vi renderà complici. A chi non piace la nutella spalmata sui chipster?
Perché leggere fa bene?
Come iniziare i vostri figli alla lettura.
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Appunti della mia esperienza.
1.Quando aspettavo il mio primo figlio -Nicolò-, la sera gli dedicavo un po’ di tempo raccontando a voce alta qualche storia, o leggendo qualche brano tratto dal romanzo che stavo leggendo in quel momento. In questo modo si abituava alla mia voce, ma anche al flusso delle parole, i suoni sono importanti quando i bambini sono ancora nella pancia. Per questo motivo si fa ascoltare la musica, pare che abbia un effetto rilassante, e io lo facevo.
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2.Dopo la nascita non ho mai smesso di leggere per lui, gli piaceva ascoltare il modo in cui modulavo la voce e gli si dipingeva un’espressione stupita quando cambiavo la voce a seconda dei personaggi.
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3.Quando ha mosso i primi passi la prima cosa che faceva la mattina era prendere un libricino e portarmi con lui sul divano, si metteva comodo e poi diceva: “leggi!”
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4.Forse è per questo che gli piace leggere, o forse perché è stato abituato fin da piccolo ad ascoltare delle storie, ciò che è certo è che i bambini vanno educati alla lettura.
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5.È più difficile quando stanno imparando a leggere a sei anni perché non avendo fluidità si stancano in fretta, quello che bisogna fare è motivarli, leggete con loro qualche frase e poi fategli descrivere le immagini che sono raffigurate, sarà stimolato a proseguire nella lettura.
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6.Se invece siete “in ritardo” perché ci avete pensato troppo tardi non è un problema. Se sa già leggere trovate il tempo di condividere una lettura alla sera, è un momento solo per voi e creerà armonia, leggere fa bene, crea complicità e fa venire voglia di sognare.
La colonna sonora per una serata a due
Alcuni preferiscono uscire a cena fuori, altri organizzare serate con gli amici, ma prima o poi arriverà il momento di una serata a due.
Una cena, un aperitivo o un po’ di tempo per conoscere meglio la persona che stiamo frequentando, è importante avere un sottofondo musicale perché la musica ha sempre un effetto terapeutico, inoltre può essere un primo argomento di scambio.
Ho pensato quindi di condividere con voi alcune playlist che mi hanno accompagnata nel tempo…
Buon ascolto!
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Genius
Storia di un editor
L’altra sera avevo voglia di guardare un bel film, da quando ci sono i bambini spesso si dà la precedenza a loro quindi scegliamo un film per tutta la famiglia, ammetto che hanno gusti da grandi ma i film drammatici preferisco evitare di farglieli vedere.
Ho messo i due mostriciattoli a letto presto, ho acceso la tv e sono andata su Infinity, lì già da un po’ avevo aggiunto alla mia lista video Genius, ne avevo sentito parlare quando è uscito ma tra impegni vari non riesco ad andare al cinema come una volta.
Apprezzo molto guardare i film a casa, al calduccio, comodamente seduta sul divano con mio marito a sorseggiare uno dei nostri distillati.
La storia è ambientata negli anni ’20 in una New York affascinante, gli attori sono tra i miei preferiti: Colin Firth, Jude Law, Nicole Kidman, Guy Pearce, e Laura Linney.
Da subito ho provato empatia per Max Perkins (Colin Firth) un uomo gentile e garbato il protagonista della storia è lui, l'editor principale della casa editrice Scribner's Son e scopritore di Ernst Hemingway, Francis Scott Fitzgerald e Thomas Wolfe l’altro protagonista del film, Max si lasciava incantare dalle pagine e quando iniziava a lavorarci metteva tutto sé stesso per rendere il testo unico, grazie a lui ancora oggi vivono le parole di grandissimi autori. Attraverso la sua figura si comprende il vero lavoro dell’editor.
Ci sono molte frasi e citazioni degne di nota, del resto parliamo di un editor geniale e di scrittori che hanno fatto la storia della letteratura mondiale. Mi ha colpito molto il legame tra Max e i tre scrittori, non era solo un rapporto di lavoro, ma un legame profondo di fiducia, stima e amicizia ben lontano dai soliti rapporti di lavoro.
Si accenna alla vita privata di Francis Scott Fitzgerald, mi ha sempre affascinato la sua biografia, la moglie Zelda è ritratta nella fase più triste della sua vita quando stava ormai impazzendo. E le debolezze di Thomas Wolfe sono uno spunto interessante per lo spaccato dell’epoca: lui amante di una donna Aline Bernstein (Nicole Kidman) più grande di vent’anni, che ha lasciato la sua famiglia per amarlo.
Thomas genio egocentrico e sregolato, mette sé al centro del mondo, gli affetti sono difficili da gestire e cerca in Max la figura paterna che gli è mancata prematuramente.
Un legame difficile tra l’editor e l’autore, proprio perché la personalità di Thomas spesso si scontrava con gli altri, durante la loro collaborazione Max ha dovuto tagliare molte parti del testo e gli ci sono voluti anni per portare a compimento “Il fiume e il tempo”, c’è stato anche un momento in cui si sono allontanati, ma anche alla fine si comprende il grande affetto tra loro, nel momento più tragico della vita.
Quando fai lo scrittore per passione e ne fai il tuo lavoro le storie diventano una parte importante della tua vita, e questa è proprio una bella storia, mi ha preso dall’inizio alla fine il mio voto è di cinque stelle.
"Ho scritto cose strappate a forza dalle mie viscere e tu dici che non c'è spazio?" Thomas Wolfe.
La maionese
Una delle cose che ho preparato di più durante le vacanze di Natale è stata la MAIONESE.
Lasciate stare che mio figlio Mattia e il mio compagno sono dipendenti da questa crema sublime, Nicolò (il figlio grande) non la ama particolarmente ma grazie ad un perfetto abbinamento sono riuscita a farla mangiare anche a lui. La famosa crema di uovo, tonno e maionese…
La cosa importante è avere la ricetta giusta, mio fratello Marco mi ha dato la sua versione elaborata nel tempo e ammetto che non c’è paragone con quella che faceva mia madre quando ero piccola: era semi liquida, credo fosse perché si ostinava a usare l’olio extra vergine di oliva, ma potrei sbagliare non ricordo se usasse il mini Pimer, aveva la fissa delle fruste come i veri chef!
Allora vi ho convinti? Volete la mia ricetta?
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La chiamerò “Ricetta della maionese di zio Marco”
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Ingredienti:
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un uovo a temperatura ambiente (fuori frigo da qualche ora),
250 ml di olio di mais o arachidi,
un cucchiaio di limone spremuto,
un pizzico di sale,
un tappo di aceto di vino bianco (o mele),
un pizzico di pepe,
se vi piace potete aggiungere della menta o dell’aglio, dipende dai gusti.
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Preparazione
Mettete l’uovo dentro il bicchiere del Pimer (io di solito uso quello perché ha il bordo alto), e delicatamente unite gli altri ingredienti una alla volta, non bisogna rompere il tuorlo. Una volta che ci sono tutti immergete il Pimer (spento) e quando ha toccato il fondo lo accendete a velocità 1 tenendolo fermo finché non si forma la crema, poi potete muoverlo dall’alto in basso finché non si amalgama bene e si forma una crema compatta, se la volete ancora più soda potete aggiungere un po’ di olio ma proprio un pochino.
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La vostra maionese è pronta, vi consiglio di metterla nel frigo a riposare per qualche ora e buon appetito!
Viaggiare con i bambini consigli utili.
Fase 1
Chi ama viaggiare difficilmente rinuncia alla sua passione anche se l’arrivo in famiglia dei bambini complica un po’ le cose; per questo ho pensato ad alcuni consigli per quei genitori che “vorrebbero ma non si sentono tranquilli”, perché tutto è possibile basta volerlo!
Il primo viaggio con i miei due figli è stato in Sardegna dove abita la mia famiglia, dovevo far conoscere i bambini ai parenti e così ho organizzato le giornate, infatti questa è la fase più importante. Naturalmente possono capitare degli imprevisti -con i bambini succede sempre- ma non bisogna farsi prendere dal panico e mantenere la calma, i programmi si possono sempre modificare.
Il viaggio è un piacere e non dev’essere uno stress, per questo suggerisco di avere dei ritmi rilassati, non è importante la quantità di cose da vedere, ma la qualità del tempo. I bambini devono sentirsi a loro agio soprattutto quando non sono nel loro ambiente per questo si dovrebbe aiutarli a preparare uno zainetto con alcune cose utili.
Ogni genitore conosce bene i suoi bimbi quindi aiutateli a scegliere le cose che possono fare la differenza: un peluche, il ciuccio (portarne sempre uno di riserva), i libri non devono mai mancare per farli sfogliare o leggerli insieme, io scarico anche qualche giochino sul cellulare nel caso che abbiano bisogno di essere distratti o per i momenti di attesa.
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Continua…