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✍️𝐑𝐞𝐜𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 “𝐋’𝐞𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐯𝐞𝐫𝐭𝐢𝐜𝐚𝐥𝐞” 𝐝𝐢 𝐂𝐡𝐢𝐚r𝐚 𝐒𝐟𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚, 𝐞𝐝𝐢𝐭𝐨 𝐅𝐚𝐧𝐝𝐚𝐧𝐠𝐨 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢

Immagine del redattore: Aurora RedvilleAurora Redville

Un potente ritratto di amicizia e identità!

Chiara Sfregola, con L’estate verticale, edito da Fandango Libri, ci porta indietro nel tempo, in un Sud italiano degli anni Novanta, vivido e opulento. In questo contesto, si muovono Livia e Veronica, amiche inseparabili e figlie di due famiglie benestanti. Ma ciò che all’inizio appare come un racconto di formazione tra due adolescenti, diventa presto una riflessione più ampia sulla scoperta di sé, sulle differenze sociali e sull’identità di genere.

Livia e Veronica crescono insieme, immerse in un contesto sociale che, almeno in apparenza, non ha mai messo in discussione la loro amicizia. Livia è figlia di un muratore che ha fatto fortuna all’estero, mentre Veronica proviene da una famiglia più prestigiosa: il padre è il primario dell’ospedale locale, e lei è sempre lodata da insegnanti e corteggiata dai coetanei. Tuttavia, mentre Veronica sembra godere pienamente del suo status e della sua bellezza, Livia vive una profonda inquietudine legata al suo corpo, che sembra rimanere incompiuto, quasi imprigionato in un limbo tra l’infanzia e l’età adulta, tra il maschile e il femminile. Questa ambiguità fisica e identitaria condanna Livia a una solitudine interiore che segnerà il suo percorso di crescita.


L'estate del 2001, al centro della narrazione, è un momento storico cruciale. Gli scontri al G8 di Genova e l'attacco alle Torri Gemelle fanno da sfondo, ma per Livia e Veronica è soprattutto l’estate della transizione, quella che segue la terza media. È qui che la differenza di classe, finora rimasta in secondo piano, inizia a emergere con forza. Le due amiche cominciano a cambiare, e con loro si incrina anche il legame che le aveva unite fin dall’infanzia.

Questo cambiamento si fa più netto quando Livia, ormai adolescente, viene scelta da un regista di culto per interpretare il ruolo da protagonista in un film. Proprio grazie al suo corpo ambiguo, né femminile né maschile, Livia entra in una nuova fase della sua vita, allontanandosi da Veronica e da quel mondo che aveva conosciuto fino a quel momento. La carriera da attrice la porta lontano, ma anche più distante da se stessa, proiettandola in una realtà che fatica a comprendere e a fare sua.

La struttura del romanzo è originale e avvincente: Sfregola costruisce la narrazione attraverso sette monologhi di altrettante voci femminili, che si passano il testimone raccontando le proprie esistenze. Ogni donna porta una prospettiva unica sulle relazioni, i tradimenti e le riconciliazioni che definiscono le loro vite. Questa narrazione corale permette di esplorare i molteplici volti dell’identità femminile, intrecciando storie personali in un’unica grande trama che si estende per vent'anni.

Sfregola indaga con profondità la costruzione dell’identità, in particolare quella femminile, e il modo in cui essa viene influenzata dalle relazioni, dalla società e dai ruoli di genere. L’estate, richiamata dal titolo, diventa metafora del cambiamento, un periodo di apparente stasi che cela in realtà movimenti profondi e trasformativi. La dimensione “verticale” evoca invece la crescita, ma anche le distanze che si creano tra le persone, tra le classi sociali e tra i corpi.

La scrittura dell’autrice è raffinata e incisiva, capace di sondare con delicatezza le complessità emotive e psicologiche delle protagoniste. L’estate verticale non è solo un romanzo di formazione, ma un’opera che esplora le tensioni sociali e le sfide personali che accompagnano la crescita e la scoperta di sé. È un ritratto vivo e intenso di un’epoca e di un luogo, il Sud Italia, in cui le differenze sociali e le aspettative di genere giocano un ruolo fondamentale nella costruzione delle relazioni umane.

 

Ero fatta così: consumavo le amicizie

Come si consumano le canzoni che si amano

 

È un romanzo che sa emozionare e far riflettere. La capacità di Sfregola di intrecciare eventi personali e storici, di restituire le dinamiche di amicizia e di ribellione, rende questo libro un’opera potente e avvincente. Un viaggio intimo e collettivo che cattura il lettore, accompagnandolo nella scoperta di due giovani donne e di un mondo in cui le differenze, se non affrontate, possono trasformarsi in barriere insormontabili.

Consiglio la lettura a tutti coloro che vogliono approfondire il tema della scoperta di sé, a chi ama le storie al femminile e chi vuole uscire dalla propria comfort zone, è un romanzo che mi ha toccata nel profondo, per questo per la lettura del libro consiglio i brani dei One Republic che si adattano perfettamente alla storia.

Vi auguro una buona lettura

La vostra Aurora Redville

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