Un incontro di parole e presenze: la mia presentazione "Nel cortile di Maria"
- Aurora Redville
- 5 giorni fa
- Tempo di lettura: 3 min
Ieri, 20 giugno 2025, ho avuto il piacere di presentare il mio nuovo romanzo nella cornice intima e raccolta di “Nel cortile di Maria”, a Prato Sesia.
Un evento atteso, non solo per il significato che ha per me ogni uscita editoriale, ma anche per l’occasione di ritrovarsi dal vivo, tra lettori, amici e volti conosciuti che non vedevo da tempo.
L’atmosfera che si è creata è stata, sin dall’inizio, carica di quella leggerezza che nasce quando le persone si riuniscono con sincero interesse. Un cortile trasformato in salotto letterario, dove ogni sedia occupata raccontava la voglia di ascoltare, di essere parte di un momento condiviso. Il pubblico – attento, presente, sorridente – ha accolto il mio racconto con curiosità e affetto, contribuendo a rendere speciale ogni parola pronunciata.

A farmi da spalla c'era l'autrice e amica Mariapaola Peretto, con la quale si crea sempre una bella sinergia, cosa importante quando si deve parlare in pubblico.
Durante l’incontro ho parlato della mia trilogia L’effetto Grant, della sua genesi e del percorso che mi ha portato a concludere questa storia a cui sono profondamente legata.
È sempre un’emozione particolare raccontare come è nato un personaggio, spiegare perché una scena prende una certa direzione, oppure come certe pagine siano state scritte in momenti di particolare intensità.
La scrittura, per me, è questo: uno spazio dove convivono pensiero e sentimento, riflessione e slancio. Poterla condividere in una serata come questa è stato un momento di grande valore.

Tra il pubblico c’erano anche molte amiche, alcune delle quali non incontravo da tempo. Rivederle, abbracciarle, scambiare parole leggere o dense, secondo i casi, ha reso la serata ancora più significativa. Ci sono legami che resistono al tempo e agli spazi, e quando si ritrovano, sembrano riprendere da dove si erano interrotti. Quegli abbracci, quei sorrisi complici, sono stati un balsamo prezioso, un’energia discreta che ha accompagnato tutta la serata.
Il cortile, con le sue luci soffuse e la sua intimità accogliente, ha fatto da cornice ideale per un dialogo sincero. Non una semplice presentazione, ma un incontro, dove le parole del romanzo si sono intrecciate con le domande del pubblico, con le riflessioni nate sul momento, con le risate che ogni tanto, spontaneamente, scivolavano tra un passaggio e l’altro.

Concludere la trilogia de L’effetto Grant ha rappresentato per me una tappa importante. Ogni libro è un viaggio, ma con questo ciclo narrativo ho potuto vivere un’esperienza ancora più intensa, perché è il risultato di un sogno coltivato nel tempo: quello della scrittura.
La presentazione di ieri non è stata soltanto un appuntamento editoriale, ma il modo più autentico per celebrare questo percorso, in compagnia di chi mi legge, di chi mi segue, e di chi mi conosce anche al di là delle pagine.
Rientrando a casa, con la mente ancora colma di voci e immagini, ho pensato a quanto siano preziosi questi incontri. Non per ciò che portano in termini di visibilità, ma per ciò che lasciano: la conferma che le parole, quando sono condivise, possono creare connessioni vere.

Ogni lettore, con il suo sguardo, dà un significato nuovo al libro che ho scritto. E ogni evento come quello di ieri mi ricorda che, alla base di tutto, c’è il desiderio di raccontare e di ascoltare.
La scrittura è il mio sogno realizzato. Ma è soprattutto una scelta quotidiana, fatta di attenzione, di tempo, di presenza. E ieri, Nel cortile di Maria, ho ritrovato tutto questo. Insieme alle persone, alle risate, e a quella sensazione profonda di essere esattamente dove volevo essere.
La vostra Aurora Redville
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