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🎃 HALLOWEEN, TRA RICORDI, ZUCCHE E PICCOLI FANTASMI

Quando le feste diventano memoria, risate e un po’ di magia


“Dolcetto o scherzetto?”

Quando ero bambina, questa frase non si sentiva da nessuna parte. Nessuno bussava alla porta vestito da mostro, e l’unica zucca che conoscevo era quella nel risotto.

Ho scoperto Halloween grazie a Yelena — la mia amica, oggi un angelo — che a diciannove anni mi ha insegnato il lato dolce di questa festa. Moglie di Carlo, il ragazzo che mi dava ripetizioni di matematica, tra un integrale e l’altro mi ha spiegato che Halloween non è solo travestimenti e caramelle: è un modo per esorcizzare la paura e riderci sopra.

Ricordo ancora le sue mani che impastavano cupcake a forma di zucca, la cucina profumata di cannella e zucchero, la musica in sottofondo e le nostre risate.

Poi è arrivata Milano.

Lì, Halloween era una scusa perfetta per “diventare qualcun altro” — anche solo per una sera. Vampiri, streghe, zombie, e io che ogni anno cercavo di convincere gli amici a travestirsi con me. Spoiler: non ci riuscivo quasi mai, solo Giò mi dava retta.

La buffa ero io, quella che si entusiasmava per ogni cosa.

Ma Milano mi ha regalato anche questo: la leggerezza del gioco, l’ironia del prendersi poco sul serio, la voglia di festeggiare la vita anche quando si traveste da paura.

Anni dopo, il mio Nicolò ha fatto il suo primo “Dolcetto o scherzetto” qui, nella frazione dove viviamo.

Tredici mesi, un minuscolo fantasmino e una mamma esaltata che scattava foto a ogni porta insieme a Samantha la mia amica e vicina di casa, e Martina la ragazzina che ora è diventata donna.

Poi è arrivato Mattia, nato il 28 ottobre: l’occasione perfetta per organizzare feste a tema Halloween, tra zucche, lucine, torte nere e risate.

Oggi si festeggia il #Varalloween, la versione locale, dolce e colorata, dedicata ai più piccoli.

Io, lo confesso, mi travestirei ancora volentieri. Ma se non si può andare in discoteca a ballare fino all’alba… che Halloween è?

Eppure, ogni anno, quella magia ritorna: le strade arancioni, i bambini che ridono dietro le maschere, l’aria che sa di zucchero e mistero.

Forse, crescere significa solo cambiare il modo di festeggiare — non smettere mai di farlo.


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🕯️ Un pizzico di storia

Halloween nasce dall’antico Samhain, la festa celtica che segnava la fine dell’estate e l’inizio della stagione buia. Si credeva che, in quella notte, il confine tra vivi e morti si assottigliasse e che gli spiriti tornassero sulla terra. Con il tempo, le tradizioni si sono intrecciate: il cristianesimo ha portato Ognissanti, gli irlandesi l’hanno portata in America, e da lì è esplosa nel mondo. Oggi resta un modo per esorcizzare la paura con ironia, travestirsi da ciò che spaventa e ricordare che — sotto ogni maschera — c’è sempre voglia di vita.


Buona serata,

La Vostra Aurora Redville


👩🏻‍💻 Aurora Redville

Scrittrice e autrice della serie “L’effetto Grant”, collabora con SHMAG e cura il blog Redville Journal, dove scrive di libri, vita e storie quotidiane. Vive in Valsesia, con la famiglia tra boschi, parole e un boxer di nome Ohm.

Il suo mantra: “Tutto è possibile.”

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© 2021 by Aurora Redville 

​«In realtà sono convinta che la gelosia non sia il metro con cui misurare l’amore, bensì le nostre insicurezze. Credo però che ce ne voglia una giusta dose in ogni rapporto d’amore, perché attraverso di essa si compiono determinate azioni per l’amato e lo si fa sentire importante.»

Aurora

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