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"House of Erika Lust": quando il porno diventa esperienza immersiva

L'erotismo come arte?

C’è una mostra a Barcellona che sta facendo molto discutere; infatti, ho appena ricevuto un vocale di venti minuti di un mio amico che fa il travel blogger e, si trova proprio in questa città con la sua fidanzata.

Mi racconta la loro avventura e mi dice che sono anche riusciti a parlare con “l’artista”.

Le sue parole sono state: “visto che scrivi romanzi erotici potrebbe essere uno spunto interessante per il tuo nuovo Dark Romance”.

Solo per voi il racconto di David:

"House of Erika Lust", è un'installazione interattiva che esplora il confine tra arte e pornografia. L'artista, nota per il suo approccio femminista al porno, sfida gli spettatori a interrogarsi sul proprio desiderio attraverso un'esperienza immersiva di realtà virtuale e aumentata.



Aurora Redville
Aurora Redville

L'installazione, situata in una location segreta del quartiere Poblenou, si presenta come un viaggio interattivo attraverso la filmografia di Erika Lust. All'ingresso, ai visitatori viene consegnata una maschera e viene chiesto di abbandonare le proprie inibizioni. La prima sala ospita una proiezione di film della serie "XConfessions", in cui fantasie sessuali reali vengono reinterpretate in chiave cinematografica.

L'esperienza prosegue con la realtà virtuale: indossando un visore, i visitatori si immergono in una villa virtuale interattiva, dove opere d'arte si trasformano in scene pornografiche e libri rivelano film nascosti. L'interazione è al centro dell'esperienza, con stanze che offrono diverse ambientazioni e livelli di esplicitezza.

La mostra non si limita alla provocazione visiva, ma invita a riflettere sul ruolo della pornografia nella società contemporanea. In un'epoca in cui i contenuti per adulti sono sempre più censurati, Erika Lust rivendica il valore culturale del porno, considerandolo un prodotto artistico capace di plasmare desideri e visioni del mondo.

"House of Erika Lust" è diventata una meta popolare per coppie e gruppi di amici, generando conversazioni sul sesso e sul rapporto con la pornografia. L'artista stessa sottolinea l'importanza di superare la vergogna legata al sesso, promuovendo un approccio critico e consapevole alla sessualità.

Questa mostra mi ha spinto a riflettere sul confine sottile tra arte e pornografia. L'esperienza immersiva è coinvolgente e provocatoria, ma ciò che mi ha colpito maggiormente è l'invito a interrogarsi sul proprio desiderio e sul ruolo della pornografia nella nostra società. Importante è la componente erotica, quanto la capacità della mostra di creare un dialogo tra arte, tecnologia e sessualità, spingendo il visitatore a riconsiderare il proprio rapporto con il desiderio e la rappresentazione del piacere.

In un mondo in cui il sesso è ovunque ma raramente raggiunto con consapevolezza, questa installazione offre uno spazio di esplorazione libero da giudizi morali, in cui l'esperienza personale diventa parte integrante del messaggio artistico.

La mostra non è per tutti, ma offre uno spunto di riflessione interessante per chi è disposto a mettere in discussione le proprie convenzioni.

Un grande grazie a David per averci raccontato ogni dettaglio di questa esperienza!

Sono certa che molti di voi, a questo punto, staranno riflettendo sull'aspetto più intrigante della sessualità… e magari qualcuno starà già cercando dove comprare i biglietti per la mostra, perché certe curiosità sono stimolanti.

Dopotutto, il fascino del proibito ha sempre il suo irresistibile richiamo, e quando arte e desiderio si intrecciano, il risultato è molto stuzzicante.

Buona lettura

La vostra Aurora Redville

 

 

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