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Perché scrivo romance? Di Aurora Redville

Immagine del redattore: Aurora RedvilleAurora Redville

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Ricordo perfettamente il giorno in cui scoprii il romance. Ero bloccata a casa con una bronchite e Marisa un’amica di mia madre, forse intuendo la mia noia, mi portò cinque libri da leggere. Mi fece l’occhiolino e disse: “Leggili e poi dimmi cosa ne pensi. Non dire a tua madre il genere, perché a lei non piace. Se ne vuoi altri, fammi sapere…”

Non sapevo cosa aspettarmi, ma il primo titolo che scelsi mi colpì subito: Quasi un paradiso di Susan Isaacs, edito Mondadori. Lo iniziai quasi per caso, senza troppe aspettative. E lo finii in un giorno. Non riuscivo a staccarmi, presa da un’urgenza febbrile di sapere come sarebbe andata a finire la storia. Per la prima volta, mi accorsi di quanto potesse essere coinvolgente leggere di emozioni così vivide, di personaggi che sembravano prendere vita tra le pagine.

Da quel momento, il Romance entrò nella mia vita senza più uscirne. Non fu solo una fase, ma un vero e proprio incontro con un genere capace di trasmettere emozioni profonde. Il cuore del Romance, infatti, non è semplicemente la storia d’amore, ma la capacità di far immedesimare il lettore, di portarlo a vivere le emozioni dei personaggi come se fossero proprie.

Forse, proprio per questo, scrivere Romance è stata una scelta naturale per me. Quando iniziai il mio primo romanzo, non sapevo ancora dove mi avrebbe portata, ma una cosa era certa: avrebbe raccontato l’amore e le sue mille sfaccettature. I protagonisti avrebbero vissuto gioie, paure, incertezze, avrebbero fatto scelte difficili e affrontato il cambiamento.

Scrivere romance significa scavare nei sentimenti, nelle relazioni, nelle dinamiche umane. Significa dare voce a personaggi che non sono mai solo perfetti eroi o eroine, ma persone con paure, contraddizioni e sogni.

Una delle sfide più interessanti nello scrivere romance è trovare il giusto equilibrio tra autenticità e delicatezza, soprattutto quando si trattano temi più intimi. Parlare di sesso, per esempio, è parte naturale della narrazione, perché l’amore comprende anche la fisicità e la scoperta dell’altro. Tuttavia, cerco sempre di evitare la volgarità: voglio che il lettore si senta coinvolto e mai a disagio.

Il Romance, infatti, non è solo evasione, ma anche un rifugio, un posto in cui il lettore può sentirsi accolto. Raccontare l’amore significa anche parlare di speranza, di possibilità, di crescita personale attraverso le relazioni. Ogni scrittore ha un motivo personale per scegliere un genere piuttosto che un altro. Per me, il romance è un modo per esplorare le relazioni umane e le emozioni più profonde. È un genere che permette di raccontare il desiderio, la paura di aprirsi, la bellezza della scoperta reciproca.

Non importa se si tratti di una storia ambientata in un’epoca lontana o in una metropoli moderna: il fulcro resta sempre lo stesso, quel legame tra i personaggi che cresce e si trasforma. Scrivere significa creare mondi in cui l’amore non è solo un lieto fine, ma un viaggio fatto di ostacoli, scelte e, soprattutto, di emozioni vere.

Ed è questo che cerco di fare ogni volta che inizio una nuova storia: raccontare l’amore nella sua essenza, senza filtri, senza cliché, ma con tutta l’intensità che merita.

Buona lettura

La vostra Aurora Redville

 



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