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🌿 Redville Journal.Imparare a stare soli (e lavorare bene da casa): la mia verità

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Ogni giorno qualcuno mi chiede:

“Aurora, ma come fai a scrivere tutti i giorni e lavorare da casa senza impazzire?”.

La risposta è lunga, un po’ stramba, molto mia.

All’inizio la verità era semplice: casa era l’unico posto che avevo.

Dovevo stare con i miei figli piccoli e ogni momento — anche quelli caotici — era un regalo.

Guardavamo un film? Io prendevo nota. Giocavano? Io scrivevo. Dormivano? Io rielaboravo. Era la mia routine di allora.

Poi tutto è cambiato: è arrivata la scuola materna, poi le elementari, e la routine ha cambiato forma.

E qualcuno mi diceva:

“Io a casa tutti i giorni? Mi annoierei a morte”.

Io? Mai annoiata un secondo.

Perché io viaggio con la mente — e no, non grazie a sostanze stupefacenti, ma grazie alla fantasia.

Creo storie che piano piano prendono forma, che bussano e chiedono di uscire.

Oggi il mio compagno di scrittura è Ohm, il mio cucciolo.

Si mette sul divano, silenzioso, e aspetta che io finisca le mie prime due ore di lavoro.

Poi si esce. Anche sotto la pioggia.

L’importante è prendere aria, energia dal bosco.

La natura è la mia ricarica emotiva e cerebrale.

La mia routine… è la cosa più bella.


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🌆 Milano, le metropolitane e le vite precedenti

Lunedì ero a Milano. Dovrò andarci più spesso — un giorno vi racconterò il perché.

Camminando tra metropolitana e strade, mi chiedevo come facevo prima.

Ci ho vissuto tanti anni, eppure ora vivo di ritmi scanditi dalle mie abitudini, dai miei silenzi, dalle mie storie.

Grazie alla scrittura ho imparato a conoscermi davvero.

A lavorare su di me.

A capire che non ho bisogno di assistenti, stimolatori di creatività o amuleti: ho solo bisogno di lasciar fluire le idee e metterle nero su bianco nel miglior modo


possibile. Ho imparato ad amarmi.

E fare ciò che amo è la forma più concreta di amore verso me stessa.

Ho rinunciato a tante cose per arrivare qui, e non mi sono mai pentita.

Il mio futuro era scritto in un altro continente, con un altro lavoro, un’altra vita.

Ma ho scelto l’amore — e va bene così.

Forse un giorno ci tornerò, magari per fermarmi qualche mese.

Per ora ringrazio ciò che ho: poter fare il lavoro che amo è la mia più grande vittoria.


💗 La parte difficile (che non si vede).

Le difficoltà sono state tante.

E non mi sono buttata giù.

Non ho mollato mai, neanche quando mio marito mi chiedeva se fossi davvero sicura del mio percorso.

Ma io sono nata per raccontare storie.

E se saranno “solo storie d’amore”, allora ben vengano.

Perché alla faccia di chi giudica il romance come letteratura di serie B, io ci credo.

L’amore è parte di me.

E senza amore non c’è speranza.

Spero di dimostrarlo ogni giorno, anche a voi che mi leggete, che mi seguite, che credete in quella scintilla che provo a custodire.

✨ Pronti per il 2026?

Io sì.

E voglio che sia super memorabile.

Per me. Per voi. Per le storie che stanno arrivando.

Con affetto,

la vostra Aurora Redville 💛

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© 2021 by Aurora Redville 

​«In realtà sono convinta che la gelosia non sia il metro con cui misurare l’amore, bensì le nostre insicurezze. Credo però che ce ne voglia una giusta dose in ogni rapporto d’amore, perché attraverso di essa si compiono determinate azioni per l’amato e lo si fa sentire importante.»

Aurora

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