Libri, nuovi "it bag"?
All’università mi chiamavano “la ragazza degli accessori” e quando ieri mi sono imbattuta in un vecchio articolo che in realtà è molto attuale soprattutto per noi Book influencer o autori che promuoviamo i libri, ho pensato “faccio un bel post sul blog”, infatti nell'industria dell'intrattenimento e della moda, dove ogni dettaglio è curato per comunicare un'immagine precisa, anche i libri stanno acquisendo un ruolo inaspettato. Secondo un articolo del New York Times, di qualche tempo fa, esiste una figura nata recentemente, perché I libri sono i nuovi accessori moda da portare addosso, e c'è già chi viene pagato per sceglierli.
Nell'era dei social media, dove l'apparenza è tutto, il libro si trasforma in un accessorio di moda al pari di una borsa griffata o un paio di scarpe di lusso. Ma attenzione, non stiamo parlando di una semplice tendenza passeggera. Il libro, da sempre custode di storie e conoscenze, diventa un vero e proprio status symbol, un modo per comunicare al mondo la propria "profondità culturale" (o presunta tale).

Chi è il book stylist?
Il book stylist è un professionista (forse) che aiuta celebrità, influencer e modelle a scegliere il libro "giusto" da esibire in pubblico. Un po' come un personal shopper per la libreria, il book stylist consiglia i titoli più adatti a comunicare l'immagine desiderata, suggerendo abbinamenti cromatici e persino il modo migliore per tenere il libro in mano.
Immaginate la scena: una starlet sul red carpet, elegantissima nel suo abito firmato, con un libro di filosofia tra le mani. Un'immagine studiata nei minimi dettagli, un mix di cultura e glamour che fa subito "intellettuale impegnata". Ma attenzione, non è tutto oro quel che luccica. Spesso, il libro diventa solo un oggetto di scena, un dettaglio per arricchire il look.
Che si tratti di una moda passeggera o di una strategia di marketing editoriale, una cosa è certa: i libri sono sempre più visibili. E questo, almeno per editori e autori, può essere un vantaggio. L'importante è che questa "ostentazione libraria" non si limiti all'apparenza, ma possa effettivamente incentivare la lettura, soprattutto tra i giovani.
In fondo, se anche solo una persona decide di tenere in mano un libro al posto dello smartphone, sta lanciando un bel messaggio. Certo, sarebbe ancora meglio se quel libro venisse anche letto, ma non possiamo pretendere troppo, no?
Buona lettura
La vostra Aurora Redville
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