Una domenica con i Jannacci: memorie, musica e amicizia autentica
- Aurora Redville
- 7 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Tra cultura, affetti e storia milanese: un pomeriggio in compagnia della famiglia Jannacci per celebrare la memoria di Enzo
Bentrovati amici lettori,
Questo fine settimana è stato un viaggio nel tempo e nelle emozioni, un’occasione per riscoprire il valore della memoria e dell’amicizia, ma anche per restare radicati in ciò che ci definisce. Dopo un sabato all’aria aperta, dedicato alla corsa e alla famiglia, la domenica si è trasformata in qualcosa di speciale: un incontro che ha intrecciato affetti, musica e cultura nella casa accogliente di amici di lunga data, Margherita e Tiziano Jannacci.
Il motivo della visita non era solo il piacere della compagnia, ma un evento significativo: la proiezione del docufilm dedicato a Enzo Jannacci, realizzato da Tiziano insieme a Sal Di Martino. Il film, che è stato presentato al Cinema Sala Ratti di Legnano, che d’estate proietta anche all’aperto, ma ieri sera purtroppo pioveva e l’evento è stato proiettato nella sala interna, ripercorre la vita e la carriera di uno degli artisti più rappresentativi e amati della Milano del Novecento. Un progetto che si distingue per l’approccio umano e affettuoso con cui restituisce la complessità e la genialità del protagonista.
La visione del documentario è stata preceduta da un’introduzione discreta ma sentita da parte di Tiziano e Sal. Nessun discorso pomposo, solo l’intento sincero di condividere con il pubblico un lavoro nato dal desiderio di far conoscere, o riscoprire, l’uomo oltre il personaggio: Enzo Jannacci, con il suo spirito libero, la sua ironia sottile, il suo amore per la musica e per l’animo umano.

Il film è un collage emozionante di testimonianze, voci e immagini. Parlano amici, colleghi, persone che hanno vissuto accanto a Enzo momenti professionali o personali, dando al racconto un’intensità che raramente si trova nei prodotti biografici. Non si tratta di un’agiografia, ma di un viaggio intimo nella vita di un uomo che ha fatto della musica un ponte tra le emozioni e la realtà sociale del suo tempo.
Uscendo dal cinema, con la musica ancora nelle orecchie e le parole dei testimoni nella mente, è stato inevitabile un tuffo nel mio passato. Mio padre amava profondamente Enzo Jannacci, le sue canzoni gli facevano compagnia nei momenti più diversi della vita. Riascoltarle oggi, in questo contesto, ha aperto una porta emotiva che avevo forse lasciato socchiusa.

E mentre tornavamo a casa, pensavo a quanto sia importante coinvolgere i nostri figli nella storia che ci ha preceduti. Anche loro erano con noi, seduti tra il pubblico, e mi piace pensare che in quel momento abbiano assorbito qualcosa: un’emozione, un ricordo, forse solo una canzone. Ma è così che si trasmette la memoria: attraverso la condivisione.
In un mondo che corre veloce e spesso dimentica, queste giornate rappresentano un’ancora. Ritrovarsi tra amici che conosci da sempre, sentirsi parte di una storia più grande, celebrare insieme ciò che ci ha reso quello che siamo: tutto questo ha un valore profondo.

Non è solo una questione di nostalgia, è piuttosto il bisogno autentico di coltivare le radici e i legami. E poi, c’è il significato dell’amicizia vera. Quella che resiste al tempo, alle distanze, agli imprevisti della vita. Margherita e Tiziano, con la loro accoglienza semplice e sincera, me lo hanno ricordato.
Alla prossima,
La vostra Aurora Redville



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